Pagina:Mastro-don Gesualdo (1890).djvu/214

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— Se le volete tutte, ve le faremo pagare il doppio, ed ecco sfumato subito metà del guadagno... senza contare i rischi... le malannate!... Lasciateci l’osso, caro don Gesualdo! tappateci la bocca... Abbiamo denti, e sappiamo mordere! Andremo a rotta di collo noialtri e voi pure!...

Don Gesualdo scrollava il capo, sogghignando, come a dire: — Nossignore! Andrete a rotta di collo voialtri soltanto! — Seguitava a ripetere:

— Forse che io voglio cacciare il naso nei vostri scartafacci?

Poi, vedendo che il notaro diventava verde dalla bile, volle offrirgli una presa lui.

— Vi spiego il mistero in due parole, giacchè vedo che mi parlate col cuore in mano. Piglierò in affitto le terre del comune... e quelle della Contea pure... tutte quante, capite, signor notaro? Allora comando ai prezzi e all’annata, capite?... Ve lo dico perchè siete un amico, e perchè a far quel che dico io ci vogliono molti capitali in mano, e un cuore grande quanto il piano di Santamargherita, caro notaro. Perciò spingerò l’asta sin dove voialtri non potrete arrivare. Ma badate! a un certo punto, se non mi conviene, mi tiro indietro, e vi lascio addosso il peso che vi rompe la schiena...

— E questa è la conclusione?...

— Eh? eh? Vi piace?