bianco di asprinia per sollevare i cuori stretti di coloro che avevano commemorato i defunti. Tutte le botteghe di mercerie avevano esposto corone di pastiglia, di canutiglia, di fiori secchi, di brughiera disseccata e dipinta a varii colori: e gente che vi entrava o usciva, portando via una corona piccola o grande e già carrozze padronali e da nolo passavano, zeppe di gente vestita di nero e larghe corone di fiori apparivano dagli sportelli chiusi, alcune di esse immense, bellissime: due o tre volte, gli occhi di Carmela Minino si riempirono di lacrime, pensando alla misera somma che teneva preziosamente serrata nel portafogli, così