misera di fronte al suo ardente desiderio di covrire di fiori la tomba di colei che era stata ogni cosa, per lei, nella vita e nella morte: ma le lacrime ricevute le produssero come una reazione, le dettero una esaltazione muta ed alacre, un bisogno impetuoso di affrontare e di vincere il suo destino, in quel giorno. Tanto che, senza esitare, schiuse la elegante porta a cristalli del fioraio Lamarra, il più grande fioraio di Napoli, e avanzandosi sul terreno di marmo un po’ bagnato, fra un andirivieni di gente che comperava, che pagava, che giungeva, che dava degli ordini, che usciva, fra i garzoni del fioraio che legavano i fiori intorno