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16 | evviva la vita! |
— Vi credono libero?
— Liberissimo.
— Le ingannate?
— Non le inganno: taccio - e sorrise lieve mente.
— E se qualcuna di queste, più appassionate, s'innamorasse di voi, voi di lei, con serietà, Lucio?
— Ciò sarebbe assai grave - mormorò Lucio, di nuovo triste, nelle parole e nel tono.
— In fondo, voi siete vincolato per sempre, Lucio? - disse malinconicamente Vittorio.
— Sì: per sempre - l'altro affermò, con quella sua voce inespressiva, come dichiarante un fatto ineluttabile.
Una grande folata di vento gelido li avvolse, e li fece rabbrividire, tremare di freddo. La gran muraglia era sorpassata: ancora pochi minuti e si sarebbero trovati al colle del Maloia: e il cielo era tutto bianco di nuvole bianche, da una parte, perchè vi trascorreva, dietro, la luna, mentre sulla Margna, la gran montagna a due vette, la Margna che era coperta, quasi sempre, di neve, le nuvole si facevano nere, nere, minacciose di pioggia, mi nacciose di temporale.
— Vittorio, Vittorio - esclamò Lucio Sabini, con voce alterata - l'adulterio è un paese di ebbrezza, di servaggio e di morte. Non date ad esso la vostra gioventù e la vostra vita, come io l'ho data, sino all'ultimo mio giorno. Beatrice Herz ed io, siamo stati ebbri di felicità, ma siamo due sventurati. Avevo venticinque anni, allora, Vittorio, ed