presa dalle doglie, si abbattè sugli scalini e partorì
nella strada. Il tumulto fu grande: ella taceva, ma
per pietà, per commozione, molte altre donne strillavano
e piangevano. E in poco tempo, da tutti
i bassi, da tutte le botteghe, da tutti i sottoscala,
vennero fuori camicioline e fasce per avvolgervi
la povera creaturina, e lenzuola per la povera
puerpera. Una madre offrì la culla del suo bimbo
morto; un’altra battezzò il bimbo, facendogli il
segno della croce sul visino; una terza questuò
per tutte le case del vicinato; una quarta, serva,
si offrì e andò a fare il servizio per la povera
puerpera. La moglie del fornaio divise il suo letto,
con la puerpera: e il fornaio dormì sopra una
tavola per dieci giorni, avendo per cuscino un
sacco. E quella miserella piangeva di emozione,
ogni volta che baciava suo figlio.
- Roma, autunno 1884.