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88 Il ventre di Napoli

o tre, con l'agile ladruncolo che fuggiva nelle viuzze e nelle viottole, alle spalle della Marina. E alla impressione estetica assai deludente pel forastiero che ancora non era giunto nel rione della Beltà, cioè verso la Riviera, si univa un ribrezzo morale, di cui non solo le oneste e sincere guide Baedeker erano l'eco, ma di cui tutti i viaggiatori formavano una larga e invincibile propaganda.

Niuno dubbio che, dopo venti anni, la impressione estetica sia mutata completamente. La piazza della Stazione, oramai, ha una vastità degna di una metropoli e le tre ampie strade che vengono di fronte al forestiero, le due enormi arterie a diritta e a sinistra, i grandi palazzi che formano gli angoli della via, tutte queste cose grandi, piene di luce, piene di aria, tutte queste cose che hanno l’aspetto nitido o quasi, danno agli occhi curiosi una prima visione gradevole. Entrando, poi, nel Rettifilo, l'occhio un po’ distratto, un po’ stanco del viaggiatore, scorrendo rapidamente, finisce per avere un senso di ammirazione per la larghezza di questa via, per il suo disegno che, sino ad un certo punto, è bello. Mancano, è vero, gli alberi