Pagina:Matilde Serao Il ventre di Napoli, 1906.djvu/161

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L’onore 143


Pensino questo, coloro che, oggi, si adunano, non senza solennità, questi deputati di Napoli, ardentemente desiosi di fare il bene della loro città. Lo pensino: non lascino vacillare un solo istante la loro coscienza di galantuomini: non manchi loro un solo momento la fiducia nella probità umana, su cui la loro vita si è formata e ha trovato la sua formola. Essi vogliono, i deputati napoletani, la prosperità larga della metropoli mirabile che, dotata di tutte le bellezze, è ancor povera e triste; ma vogliono la sua prosperità insieme all’alto rispetto del suo onore. Sia, sia anzi tutto, l’onore: anzi tutto che coloro i quali saranno i prescelti, per sedere sulle cose del Comune e che, prescelti, saranno additati al voto popolare, abbiano per insegna del loro nome, la specchiatezza del loro carattere: anzi tutto che, dinnanzi all’Italia, dinnanzi all’Europa, ovunque il nome di Napoli sia pronunciato, sia, oramai, per il decoro, per la coscienza di chi la rappresenta, unito a quello della più bella dignità civile: anzitutto che, per convinzione, giammai più il sospetto, l’accusa, la delazione possa