Pagina:Matilde Serao Il ventre di Napoli, 1906.djvu/169

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Il rione della bellezza 151

telli e Dante Gabriele Rossetti, è questo: invece di tredici caserme, esse saranno undici e saranno divise da vie più larghette, con file di alberi lungo le vie, simili a quelli da cui è contristato il Rettifilo e che, certamente, verso il mare, saranno distrutti dalle brezze marine, come si dice, sieno stati distrutti quelli della Villa. Questi undici edifici avranno, anche, attorno, un poco di verdura, una piccola fascia, verso il mare. E basta. Ma questa è dunque, la peregrina idea per cui il rione Santa Lucia, sarà chiamato il rione della Bellezza? E il progettista, diciamo così, sarà paragonato a Arnolfo di Lapo o a Lenôtre, architetto di Versailles? Nossignore. Nel centro del nuovo rione, verso il mare, gli edificî si divideranno in semicerchio e lasceranno uno spazio, in mezzo, di ottomila metri quadrati — non t’illudere, amico lettore, ottomila metri quadrati non sono gran che — ove vi sarà un giardino, e, in mezzo, pare impossibile, una fontana. Attorno, attorno al semicerchio sorgerà un porticato, di stile greco-romano, dove sarà fabbricato solo un primo piano, ad uso di caffè, di birrarie, di café-chantant, forse, sempre in istile greco. E basta. Questo è il rione della Bellezza: non oltre: non altro. Un giardinetto, cioè, poco