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150 Il ventre di Napoli

perduta, dietro, la via di santa Lucia vecchia. Quando queste caserme orribili fossero sorte, un altra pruova della mancanza di educazione estetica, sarebbe venuta ad affliggere il nostro spirito inquieto: e le abbominazioni rettilinee, di cui parla Edgar Poe, avrebbero schiacciato, col loro orrendo aspetto, la nostra fantasia, amante della beltà, della grazia, della leggerezza. Ma vi è un Dio, in cielo! Dato il forte prezzo a cui la Cassa di Sovvenzioni aveva messo e tiene ancora, quei suoli, da cinque anni, dato che per costruire, là, dove vi è il mare, sotto, ci vuole un prezzo doppio e triplo di costruzione, nessuno volle comperare quei terreni, nessuno pensò di erigervi un palazzo o una palazzina e la società molto meno osò di costruirvi niente. Certo, la società vi ha perduto e vi perde molti denari: ma questo non ci riguarda. Noi rimpiangiamo Santa Lucia vecchia, gli stabilimenti di bagni, l’acqua sulfurea, le venditrici di acqua, gli ostricari, le trattorie e i tessitori di nasse! Noi li rimpiangeremo anche di più, insieme, amico lettore, se mai il rione della Bellezza vi si debba compiere. Il nuovo progetto, dunque, in cui pare, quasi, che abbiano concorso Raffaello da Urbino, Michelangelo Buonarroti, Vanv-