Pagina:Matilde Serao Il ventre di Napoli, 1906.djvu/32

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20 Il ventre di Napoli

presenta una cura di più, una pena materna, una sorgente di lagrime e di fame.

Ascoltate un poco, quando una operaia napoletana nomina i suoi figli. Dice: le creature, e lo dice con tanta dolcezza malinconica, con tanta materna pietà, con un amore così doloroso, che vi par di conoscere tutta, acutamente, la intensità della miseria napoletana.