Pagina:Matilde Serao Il ventre di Napoli.djvu/92

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le fiasche dell’acqua sulfurea. Nell’estate, anzi, dormono sul marciapiede o sul parapetto e brontolano contro colui che osa passare e svegliarli. Verso le case, non ci si accosta nessuno: lì, per scherzo, volano i torsi di spighe e le buccie dei fichi, e le cantine mettono le tavolelle pei bevitori, nella via.

I luciani sopportano che il tram passi per la loro via, ma ci bestemmiano contro, spesso e volentieri, poichè è una usurpazione della loro strada: le venditrici di acqua sulfurea paiono tanti uomini vestititi da donne, con gli zoccoli dal tacco alto, la gonna corta legata sullo stomaco, le rosette di perle sostenute con un filo nero all’orecchio, perchè non si spezzi il lobo pel peso. Sono naturalmente rissose e brutali: vi danno a bere l’acqua per forza, litigano ogni minuto fra loro, rubandosi gli avventori. Sono indomabili: per poterle governare, il delegato del quartiere deve essere anche un luciano, che le pigli a male parole.