Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
idilio di pulcinella | 173 |
pure sognato una simile fortuna — e si rassicurava. Pure al cospetto delle due donne fu timido ed impacciato, non osava guardare Sofia, non sapeva se darle del lei alla toscana o del voi alla napolitana: le parole cascavano lente, un invincibile dubbio lo arrestava. La fanciulla lo comprese e vide che era mestieri aiutarlo, restituirgli un po’ del suo coraggio; gli parlò lei, con bontà, cercando di raddolcire l’espressione del suo volto, giungendo sino a sorridere; egli si animò, divenne più franco, superò completamente il suo imbarazzo. Le cose si mettevano assai bene, quando la signora Cantelmo uscì fuori con questa domanda:
— E dove ci avete conosciute?
— Al teatro...— rispose egli preso da una nuova esitanza.
— Al teatro? — riprese Sofia. — Noi vi andiamo molto di rado.
— Nell’aprile al San Carlino, — rispose egli senza aggiungere altro.
— Ora ricordo; quando Maria Desanctis ci mandò quel palco, mamma. Una cattiva serata quella....
— Perchè? — domandò Gaetano, senza osare di chiedere altro.
— Non amo quel teatro: vi si ride troppo e