Pagina:Matilde Serao La moglie di un grand'uomo, 1919.djvu/182

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non vi s’impara nulla. Tutto quello che vi si dice è così triviale, così volgare, così basso che mi ripugna; quelle risate della platea hanno qualche cosa di selvaggio. E quel Pulcinella, quel grossolano buffone, che carezza con la parola e con l’intenzione tutti gli istinti brutti del popolo, mi è insoffribile; io mi chieggo come un uomo si possa rassegnare a quel mestiere....

— Sei severa Sofia, — interruppe la madre, mitigando l’osservazione con un dolce sorriso.

— No, mamma. Forse che mancano vie oneste per guadagnarsi il pane? Meglio un lavoro manuale che quel mestiere ridicolo ed indecoroso. Ma infine che importa tutto questo? Io non vi vidi quella sera.

— Non potevate vedermi, — rispose Gaetano pallidissimo.

— Andate spesso al teatro? — chiese la madre. — Non siete occupato la sera?

— Sì, ogni sera, — riprese lui, con uno sforzo penoso, — ogni sera vado a lavorare.

— È un lavoro faticoso? — domandò Sofia con bontà.

— No.... non molto: ed anche mi ci sono abituato.

— In commercio forse?

Che cosa doveva risponderle? Gettarle la ve-