Pagina:Matilde Serao San Gennaro.djvu/63

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La leggenda di San Gennaro 39

Atrìpalda, in quel dì Avellino. Non era femminile, soltanto, questa tradizione: era di tutti i ferventi cristiani, che tenevano a non far perdere una stilla del sangue dei martiri; non se ne doveva disperdere una goccia solai Nessun documento esiste, purtroppo, che dica come fu raccolto il prezioso sangue di San Gennaro: ma la leggenda lo dice, ispirata, come è, da una fede semplice e candida. E soggiunge la leggenda e, questo, lo sostengono molti scrittori, che la tenerissima raccoglitrice del sangue di San Gennaro, fosse la sua nutrice Eusebia, la sua madre di latte, la sua grande parente; giacché due donne sole erravano, colà, nella notte, burrascosa dopo il martirio, cioè Agata, sorella del Santo ed Eusebia, sua nutrice. Seconda madre, costei, che legò alla storia del cristianesimo, alla gloria della fede e alla gloria del suo figliuolo, un ricordo imperituro!

All'alba del venti settembre, i parenti, gli amici, i discepoli di San Gennaro, trasportarono via il cadavere di San Gennaro, dal-