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raro sì, esser dirette in senso inverso della scarica ordinaria.

Per compier ciò che riguarda lo studio della torpedine mi rimane a dirvi che questo pesce cessa di dare scariche tenuto nell’acqua fredda a zero o poco sopra, ma che poi la ripiglia rimessa nell’acqua a 15.° o 20.° C, e che queste alternative si possono ripetere più volte sullo stesso individuo.

Nell’acqua calda a circa 30.° la torpedine cessa presto di vivere, e muore dando un gran numero di scariche violente.

Allorchè s’irrita spesso, tenuta nell’acqua, specialmente comprimendola sopra gl’occhi, dà un gran numero di scariche e poi cessa di darle, anche irritata: lasciata in riposo riprende dopo qualche tempo la sua proprietà.

I veleni narcotici, la stricnina, la morfina a grandi dosi, uccidono presto la torpedine facendole dare molte scariche ed intense: a piccola dose portano la torpedine in quello stato di sopra-eccitamento, nel quale la più piccola irritazione basta a farle dare la scarica. In questo stato messa sopra una tavola, ho visto che bastava dare un colpo sulla tavola, perchè la scossa avesse luogo. Toccata alla coda, subito succede la scarica, ma se allora le si taglia la spina, i contatti al di sotto del taglio, non eccitano la scarica. È dunque una scarica prodotta per azione reflessa sulla midolla spinale.

Le analogie fra la contrazione muscolare e la scarica della torpedine sono complete: tuttociò che distrugge, accresce, modifica l’una, agisce egualmente sull’altra.

Del gimnoto, altro pesce elettrico, che si trova in alcuni laghi delle Indie non posso dirvi che poche cose, giacchè assai poco fu studiato. Duolmi di non potervi qui leggere un lungo passo dell’opera del celebre Humboldt, in cui si descrive la caccia che fanno gl’Indiani delle anguille elettriche. Essi cacciano a forza, cavalli e muli nei laghi