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stomaco degli animali carnivori, e che senza cangiamento di composizione trovansi principalmente deposte nel tessuto adiposo degli animali stessi. Vi dirò, a questo proposito, una parola della questione importante promossa in questi ultimi tempi fra i chimici, sull'origine delle sostanze grasse negli erbivori. Liebig ha sostenuto che il grasso in questi animali vi si produceva per una trasformazione della fecula che avea perduto una porzione del suo ossigeno, eliminato dall’organismo allo stato di acido carbonico. Dumas, Boussingault e Payen hanno invece sostenuto, che la quantità di sostanza grassa esistente nel fieno, nella barbabietola, nella paglia basta a render conto di quella che si trova negli animali nutriti con queste sostanze. Boussingault ha provato la verità di questa esserzione, determinando sopra una vacca convenientemente assoggettata all’osservazione, che mentre la quantità di materia grassa esistente negli alimenti di cui si nutriva, era stata di 1614 gram., quella trovata nel latte della medesima era di 1413 gram. Ne viene da questa sperienza che rimane un eccesso di 201 gram. nel grasso degli alimenti sopra quello dei prodotti dell’animale.

Devesi perciò ammettere che le sostanze grasse degli animali fan parte dei loro alimenti, per cui la digestione ridur si deve, per queste sostanze, come per le materie azotate neutre, ad una semplice dissoluzione, tale che le renda atte a venire assorbite e ad entrare così nel circolo sanguigno.

Tutte le osservazioni fisiologiche hanno stabilito da lungo tempo, che gli animali nutriti di sostanze grasse danno un chilo più abbondante, più del solito lattiginoso, e da cui possono estrarsi le stesse sostanze grasse con cui furono nutriti e in cui col microscopio si veggono globetti di materia grassa.

Le sperienze di Sandras e Bouchardat hanno messo questa conclusione fuori di ogni dubbio. Nutrendo animali con