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olio di mandorle dolci fu trovato da questi chimici questo stesso olio nel chilo degli animali; così avvenne pure allorchè fu adoperato il sego. Usando invece la cera, non si trovò che una piccola quantità di questa sostanza nel chilo, la quale vi crebbe però allorchè fu introdotta disciolta nell’olio.

Gli stessi chimici hanno esaminato le materie dello stomaco e degli intestini di animali nutriti, per un certo tempo, con solo grasso, ed hanno trovato che una porzione grande del medesimo, solido a freddo, esisteva nello stomaco in mezzo ad un liquido molto acido, che negli intestini tanto tenui che grassi esisteva una specie di densa emulsione da cui si poteva trarre coll’etere una gran quantità di sostanza grassa.

Ne verrebbe da questi fatti, della verità dei quali ho potuto io stesso assicurarmi, che le sostanze grasse non soffrono nello stomaco alterazione alcuna e che inalterate e solo ridotte liquide o quasi liquide dalla temperatura del viscere passano nell’intestino: e infatti facendo reagire fuori dello stomaco il sugo gastrico con un corpo grasso non vi si osserva cambiamento alcuno. Negli intestini l’alcali della bile e del sugo pancreatico satura l’acido del sugo gastrico, ed è questa una nuova prova che cessa negli intestini l’azione dissolvente su le materie neutre azotate. È difficile di poter dire con precisione e col soccorso delle analogie, dedotte da fatti chimici, ciò che avviene delle sostanze grasse nell’intestino. È un fatto che queste sostanze vi sono assorbite, e che i chiliferi possono considerarsi quasi unicamente incaricati dell’assorbimento delle medesime.

Eccovi alcune sperienze colle quali ho cercato di rendere meno oscura questa parte della digestione. Verso in questo matraccio una soluzione formata di 10 oncie d’acqua distillata e di 25 grani di potassa caustica. Questa soluzione non ha sensibilmente il sapore alcalino e agisce