Pagina:Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu/104

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dietro di loro. Per dire la verità, cugino mio, disse Stanton, mi pare che, non siate stato molto felice nella scelta, questa casa ha un’apparenza molto lugubre. Siate tranquillo, nè ciò vi disturbi, cugino, soggiunse l’altro, farò in modo, che quando vi avrete dimorato per qualche tempo, vi sembrerà più piacevole.

Alcuni domestici in cattivo arnese e con un aspetto non molto accaparrante gli stavano attendendo, e li fecero quindi salire per una scala molto stretta, che conduceva ad una camera miseramente mobigliata. Aspettatemi qui, disse il parente di Stanton all’uomo che gli aveva accompagnati, intanto che io vado in traccia di alcuno, che venga a tener compagnia, divertire e svagare mio cugino nella sua solitudine.

Rimasero dunque soli: Stanton non fece attenzione di sorta alcuna al suo compagno; ma secondo il suo solito prese in mano il primo libro che gli capitò e si pose a leggere. Era questo un manoscritto de’ quali in quel secolo se ne incontravano più che nel