Pagina:Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu/115

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in fuoco saprò ben salvarvi. Ah! le fiamme si sono apprese ai loro capelli! Un poco d’acqua! una stilla d’acqua pel mio ultimo nato! Non è che un fanciullo! Pel mio ultimo nato, e lasciate pure ch’io bruci.

Dopo ciò rimase per un poco immobile ed in silenzio come per adocchiare e ripararsi dalla caduta precipitosa di una trave, che minacciava la scala sulla quale ella immaginava di esser salita. Il tetto è caduto sulla mia testa, gridò alla fine, ed indicò la distruzione totale del luogo, ove si credeva situata, facendo un salto accompagnato da un urlo acutissimo; dopo di che si pose a contemplare col sangue freddo della disperazione i suoi figli, che cadendo giù a traverso degl’incendiati avanzi, l’un dopo l’altro scomparivano in mezzo alle fiamme: Eccoli, che cadono, gridava la sfortunata: uno: due: tre; tutti! e la sua voce indebolendosi a poco a poco non formava più, che una specie di sordo mormorio, intanto che le convulsioni le si erano cambiate in leggieri fremiti. A lei sembrava nella