Pagina:Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu/141

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Tutti i domestici fissarono i loro sguardi in Melmoth: sarebbesi detto, che i suoi occhi potevano svelare i segreti degli abissi. Il vento si calmò per un momento, e questo momento fu passato in un triste silenzio e nella più dolorosa aspettativa. Lo stesso suono si ripetè e nessuno poteva più ingannarsi. È un colpo di cannone; vi è un naviglio in pericolo, gridò Melmoth slanciandosi fuori della cucina e dicendo agli uomini di seguirlo.

Essi non si fecero pregare, non desiderando altro che di andare incontro al periglio. Una tempesta è meno terribile per chi si trova all’aria aperta, che per uno che stia rinchiuso tra quattro muraglie. Essa risveglia l’energia di quelli, che vi si trovano esposti, gli stimola ad agire, e lusinga la loro vanità, mentre quelli che rimangono in casa provano un bisogno di azione, che loro fa quasi preferire i patimenti ed il timore.

Non è possibile descrivere la confusione, che ad un tratto si vide sparsa per tutta la casa. Da tutte le par-