Pagina:Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu/144

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te salir me sullo scoglio; essi intenderanno le mie grida.

E così dicendo si mise a traversar temerariamente il seno di mare, che li separava dal promontorio su cui voleva salire, intanto che la schiuma delle onde, dalle quali era circondato, minacciava di ricoprirlo. Alla fine pervenne sulla sommità, e fiero del successo si mise a gridare a tutto suo potere. Ma la sua voce si perdeva nella tempesta; appena egli stesso udiva la propria voce. In quell’istante le nuvole, spinte dal vento con rapidità, lasciarono un poco di spazio vuoto, e la luna venne a dissipare l’oscurità. Melmoth vide distintamente la nave, e ne riconobbe tutto il pericolo. Essa aveva urtato contro una roccia al di sopra della quale i cavalloni lanciavano la schiuma all’altezza di più di trenta piedi. Il corpo del naviglio era metà sott’acqua; l’albero di maestra era spezzato; il sartiame tutto lacero, e ad ogni ondata che strisciava sul ponte Melmoth sentiva le grida di quelli, che eran da quella portati via se-