Pagina:Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu/145

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co, o di quelli che avendo perdute ugualmente le forze e il coraggio, non conservavano più speranza, ed aspettavano un’altra ondata che loro facesse altrettanto. Non vi è cosa più orribile di veder perire delle umane creature poste sì vicino a noi, alle quali basterebbe in certo modo stender loro la mano per salvarne almeno alcune, senza che sia possibile eseguire il semplice movimento, dal quale dipenderebbe la loro salvezza. Melmoth lo sentì, e fu sì penetrato della inutilità de’ suoi sforzi, che i suoi inarticolati clamori imitavano a perfezione il rumore de’ venti che gli sibilavano intorno.

Intanto la gente di que’ contorni allarmata dalla infausta notizia, che una nave stava per calare a fondo e perdersi in vicinanza della spiaggia, rivava in folla sulla riva, e quegli stessi che o per esperienza, o per convinzione, o per ignoranza non cessavano di ripetere, ch’era impossibile di poter salvare la nave, che tutto l’equipaggio doveva infallibilmente morire, questi medesimi af-