Pagina:Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu/147

Da Wikisource.
138

le prove in quella medesima notte; conciossiachè perì il misero mentre cercava di salvar la vita ad un marinaio, che si forzava di salvarsi a nuoto, e non era più di venti passi distante da lui.

Intanto tutta la riva era ricoperta di persone accorse in aiuto; le roccie sembravano esser animate, ma era denegato di prestare ogni assistenza. Non fu possibile di mettere in mare neppure il più piccolo palischermo; tanto era il mare tempestoso e furente! Solo si sentivano le grida risuonare dall’una all’altra roccia; grida terribili e funeste, che annunziavano ad un tempo agl’infelici naufraghi la prossimità e l’impossibilità del soccorso. Mediante la luce che sfolgorava dalle lanterne, essi vedevano la riva popolata di abitatori, dai quali erano separati dai mugghianti marosi, barriera insormontabile! Fu in tal momento che Melmoth si risvegliò da un orribile stupore, al quale aveva dovuto, benchè involontariamente, cedere; diede un’occhiata intorno a se, e veg-