Pagina:Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu/148

Da Wikisource.

139

gendo l’attenzione di tante persone verso lo stesso oggetto diretta, e nella vana speranza di soccorrere quegli infelici, esclamò: Il cuore umano è dunque realmente buono, quando esso eccitato dalle sofferenze e dai patimenti dei suoi simili! Ma non ebbe il tempo di abbandonarsi a questa dolce e consolante riflessione, che ne fu distolto immantinente dal vedere alla distanza di alcune tese sopra di sè una persona stante in piedi sulla rupe, e che non dava segno nè di compassione nè di terrore. Esso era immobile, e non proferiva accento, nè s’offriva a dare verun soccorso. Melmoth poteva sostenersi appena sullo scoglio sdrucciolevole, ove era salito; l’incognito quantunque stesse in un luogo più elevato, pareva immobile più della stessa rupe. Egli non era commosso pella tempesta nè dal miserando spettacolo che aveva innanzi agli occhi. Le vesti di Melmoth erano in brani; malgrado tutti i suoi sforzi quelle dello straniero non si movevano punto nè poco al soffiar