Pagina:Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu/206

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vi al cielo; e voi in ricompensa volete trascinare i vostri genitori nell’abbisso della perdizione? O mio figlio! se le nostre preci e la nostra intercessione possono esser di qualche soccorso alle anime de’ nostri amici, non chiudete le orecchie ad una madre vivente, la quale vi scongiura di non porre il suggello alla sua condanna eterna.

Io non era in grado di rispondere; la mia genitrice se ne accorse, e raddoppiò gli sforzi aggiungendo: Mio figlio, se credessi di poter vincere la vostra ostinatezza inginocchiandomi avanti a voi, lo farei in questo istante medesimo. — Cessate, signora, uno spettacolo simile dovrebbe uccidermi. — Ed intanto voi non volete cedere!... Il dolore che mi è costata la confessione, che ho dovuto farvi, l’interesse della mia e della vostra salute, la cura della mia vita non valgono punto a commuovervi? Si accorse ben ella, che coteste parole mi facevano tremare, e ripetè le ultime. Sì, la cura della mia vita. Io non potrei sopravvivere al giorno in