Pagina:Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu/233

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coscienza. Mi dipinse il nostro genitore come un uomo debole e dissipato, ma tenero; e che possedendo tutta la vanità naturale ad un padre di sedici anni, era immutabilmente attaccato al suo primogenito. Egli mi andava dicendo: Mio caro, preparatevi a combattere un’armata di pregiudizii; i vostri interessi lo esigono. Prendete un’aria di autorità co’ vostri genitori, voi siete in possesso di un segreto, che rode del continuo la loro coscienza: fatene quell’uso che vi parrà più convenevole. Giudicate dell’effetto che queste parole dovettero fare sopra un carattere naturalmente violento, pronunziate soprattutto da un uomo che mi avevano insegnato a rispettare.

«In questo frattempo medesimo, per quanto mi fu assicurato, egli era esitante ed incerto, se si dovesse intieramente dichiarare per voi in vece mia, o se almeno tenir dovesse equilibrata fra noi due la bilancia, onde aumentare la sua influenza sopra ambedue gli autori dei nostri giorni, loro ispirando del timore e