Pagina:Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu/236

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te, giacchè i vostri interessi lo esigono.

«Dopo ciò affrettossi a ritornare presso il mio genitore, e gli disse: Io ho dovuto impiegare tutta la eloquenza del cielo e della natura per persuadere il vostro secondogenito; pare che siasi lasciato piegare. Il di lui cuore si è addolcito; arde di desiderio di gettarsi nelle braccia di suo fratello e di sentire le vostre benedizioni diffondersi ad un tempo sopra di entrambi i vostri figli; ed in fatti eglino lo sono ambedue. Voi dunque dovete dar bando ai vostri pregiudizii e..... Io non ho pregiudizii, nè prevenzioni, rispose il povero nostro genitore. Che io vegga soltanto i miei figli abbracciarsi e stringersi scambievolmente al seno, e quand’anco dovessi morire al medesimo istante, obbedirei senza rincrescimento alla voce del cielo. Suo zio gli fece de’ rimproveri intorno all’eccessivo calore col quale egli si esprimeva parlando in una tal guisa, e senza partecipare in modo alcuno della di lui emozione, ritor-