Pagina:Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu/255

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gli! per farlo non abbisogna che una sola vostra parola: voi non lo ignorate; e perchè dunque esitate a pronunziarla? il mio disgraziato fratello non fu tanto inflessibile alle vostre preghiere, quantunque non fossero dettate da un sentimento tanto giusto quanto il mio. Io aveva offeso lo zio in una maniera irreconciliabile; io lo sapeva, e parlava così non tanto per commoverlo, quanto per ismascherarlo: non mi aspettava nessuna risposta dalla parte di lui, nè m’ingannai; egli non si lasciò sortire di bocca neppure una parola. Io era inginocchioni in mezzo della camera, tra il genitore e lui, ed esclamai: abbandonato dal mio genitore e da voi, m’appello al cielo e lo chiamo in testimonio del giuramento che faccio di non mai abbandonare cotesto fratello perseguitato, e cui sono stato fin qui forzato ad odiare mio malgrado: so che voi avete del potere, ma io lo sfido. Sono persuaso che si porranno in opera contro di me, tutti gli artifizii dell’impostura, della malignità, dell’industria;