Pagina:Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu/256

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tutte le risorse della terra e dell’inferno; ma io invoco il cielo, e non domando la sua protezione, che per assicurare la mia vittoria.

«Mio padre perdette la pazienza, onde disse ai domestici di rialzarmi e condurmi fuori di quel luogo. Un tal ordine, così opposto alle sue abitudini d’indulgenza, produsse un effetto fatale sul mio spirito a malapena ristabilito dal suo delirio, e che era stato posto ad una prova troppo veemente: ricaddi nel mio vaneggiamento; ahimè! padre mio, cominciai a dire, voi non sapete quanto mai cotesto ente, che voi perseguitate, è buono, generoso e scevro di rancore: io gli deggio la vita, dimandate ai vostri domestici, se egli non mi ha seguito passo passo durante il mio viaggio, se non è stato desso, che mi ha apprestato gli alimenti e le medicine, ed aggiustato l’origliere sul quale io riposava. Voi siete in delirio, rispose egli volgendo lo sguardo inquieto su’ domestici. Essi giurarono tremando, che nessuno, ad eccezione di loro, erasi a me avvici-