Pagina:Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu/262

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sarà rimessa nelle mani di un avvocato; le espressioni deggiono esser forti; ma ricordatevi, che in essa non dovete far menzione della nostra disgraziata genitrice; io arrossisco nel dover dire ciò ad un figlio. Trovate qualche mezzo per procurarvi della carta; se ciò vi riuscirà troppo difficile, ve ne somministrerò io stesso; ma cercate per quanto è possibile di far di meno di me, per non essere obbligati di avere ricorso tanto spesso al portinaio. Voi potete dimandar della carta sotto il pretesto di scrivere la vostra confessione. In quanto alla memoria, prendo sopra di me l’incarico, onde sia rimessa. Vi raccomando al Dio delle misericordie, e sono:

Vostro Aff. Fratello

«Giovanni di Moncada

Tale fu la lettera, che il portinaio mi consegnò in diversi tempi e per frammenti. Io inghiottii il primo involto, e trovai mezzo di distruggere gli altri a misura che li riceveva. L’incarico dell’infermeria, in cui