Pagina:Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu/297

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corgerete. E così dicendo fece un segnale ai due laici, i quali mi si avvicinarono, s’impadronirono della mia persona e mi avvinsero le mani; mi tolsero pure le vesti e mi coprirono col sacco. Io non feci alcuna resistenza; ma dovrò confessarvelo, signore? mi sentii un poco contrariato; io era preparato anco a morire, ma mi sembrava di esser minacciato da qualche cosa peggiore della morte medesima. Noi braviamo sovente la morte quando ella ci si offre tutto ad un tratto, ma non possiamo sopportarne la vista allorquando sopraggiunge a lento passo, e ci lascia il tempo di contemplarne a nostro bell’agio tutti gli orrori. M’aspettava tutto, eccetto quello che mi arrivò. Legato come un malfattore, e rivestito di un vile sacco, mi fecero passare per lunghi corridoi, senza che io gettassi un grido; scesero le scale, traversarono un cortile, ed arrivarono ad un andito stretto che io non aveva mai osservato; vi entrammo, ed una piccola porta al fondo offriva una spaventosa prospettiva. A tal vi-