Pagina:Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu/364

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ceduto, erano stati in essa assorti, quelli che mi dovevan seguire avrebbero renduto lo stesso omaggio alla Divinità, mentre io non era entrato in chiesa che con un progetto d’impostura e di perfidia; che abusava dei momenti consacrati al servizio di Dio per combinare i mezzi, onde abbandonare codesto servizio. Tremava del mio progetto e di me stesso: non per tanto mi sforzai d’inginocchiarmi quantunque non osassi pregare; i gradini dell’altare mi sembravano più freddi del solito e fremeva del silenzio che era obbligato a serbare. Ahimè! come possiamo noi sperare il successo di una intrapresa, che noi non abbiamo il coraggio di confidare a Dio! La preghiera, allorchè noi ad essa ci abbandoniamo con fervore non si limita già renderci eloquenti ma comparte una certa eloquenza ancora agli oggetti che ci stanno dintorno. Un tempo, quando io apriva a Dio tutto il mio cuore, mi sembrava che le lampade brillassero di una luce più sfavillante, che le immagini de’ santi mi sorridessero. La