Pagina:Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu/44

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nel suo delirio: In verità, dottore, io sono miserabilissimo. Fino al presente non sono mai stato a carico della chiesa, ma oggi vi dimando due grazie: la prima di salvare l’anima mia; la seconda che procuriate che io sia interrato a spese della parrocchia perchè non mi trovo tanto da supplire a questa spesa. Io ho sempre detto di esser povero; ma quanto più io lo diceva, tanto meno mi volevano prestar fede.

Giovanni allora si allontanò dal letto con la più penosa sensazione, ed andò ad assidersi in un angolo della camera. Le donne erano tutte rientrate; il tempo era molto buio; Melmoth spossato non proferiva più accento; dappertutto regnava un tetro, silenzio. In quel stesso momento si spalanca la porta; un personaggio entra, dà un’occhiata intorno alla camera, e si ritira tranquillamente e senza parlare. Giovanni, che lo aveva veduto, riconobbe agevolmente l’originale del ritratto. La sua prima impressione fu di mandare un grido, ma la voce non lo se-