Pagina:Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu/76

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sioni morali sulla fragilità delle umane grandezze; quando fu scosso dalla profonda sua attenzione alla vista di due persone portanti il cadavere di una giovane donna, molto bella in apparenza, che il fulmine avea percossa ed uccisa. Stanton essendosi avvicinato sentì che i portatori andavano esclamando: E non vi è alcuno per poterla compiangere! Non vi è alcuno per poterla compiangere! Quand’ecco ad un tratto comparire due altri individui, che portavano ancor essi un cadavere tutto nero e sfigurato; era quello di un giovane. Lo stesso colpo aveva tolti di vita ambedue cotesti sposi novelli.

Appena si fu allontanato quel gruppo di persone meste e dolenti, Stanton vide a se avvicinarsi con passo tranquillo un uomo, la cui fisonomia era impassibile; al contemplarlo sarebbesi detto che a nessun pericolo poteva esser egli sottoposto, e che il timore a lui era onninamente straniero. Dopo aver esso considerato per alcuni istanti lo spettacolo, che se gli offriva allo sguardo, diede in