Pagina:Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu/87

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vulsione; e si sforzava indarno di fare il segno della croce; quindi alzando la voce voleva pronunziare le sacre parole dell’esorcismo, ma non potè pervenirvi. Lo spavento, il terrore si facevano sempre più distintamente conoscere nella sua fisonomia di mano in mano che andava fissando lo sguardo sullo straniero. Tutti i convitati si alzarono, e riuniti in piccoli gruppi, non cessavano d’interrogarsi l’un l’altro: Chi è dunque costui? Ma ben tosto il loro terrore fu al colmo quando videro che Olveida, all’istante medesimo in cui accennava col dito verso l’inglese, cadde senza movimento....... Egli non era più.........

Il cadavere fu trasportato in un’altra camera; nessuno si accorse che l’inglese era partito, se non quando tutta la comitiva rientrò nella sala del festino. Entrarono in lunghi discorsi, il cui soggetto principale era l’avvenimento tragico e singolare del quale erano stati testimoni. Quando ad un tratto alcune grida di spavento, di orrore e di pena uscirono dal-