Pagina:Maturin - Melmoth, II, 1842.djvu/102

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lora per la prima volta mi risovvenni, che Salomone era sul punto di farmi conoscere un luogo di ritirata sicuro e segreto, e quantunque non potessi fare a meno di tremare guardando intorno all’appartamento singolare, in cui mi trovava, sentii nulladimeno rinascere in me un poco di speranza. Siedi, mi soggiunse egli vedendo che io era prossimo a soccombere per la fatica ed il terrore. Siedi, mangia un pezzo di pane e bevi un poco di vino: riconforta il tuo corpo perchè di te potrebbe dirsi, che sei sfuggito ai lacci dell’uccellatore o alle freccie del cacciatore.

Obbedii senza sapere ciò che mi facessi; aveva realmente bisogno di ciò, che egli mi offriva, e già già stava per istender la mano, quando un sentimento di ripugnanza e di orrore sormontò il bisogno. Rigettai gli alimenti, che avevami egli offerti, indicando col dito gli oggetti da’ quali eramo attorniati, ed ai quali fu da me attribuito il disgusto, che provava. Egli per brevi istanti girò gli occhi intorno a sè, maravigliato, che