Pagina:Maturin - Melmoth, II, 1842.djvu/107

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di questa casa meno che nelle occasioni, che ti ho testè rammemorate, o quando voglio aprir la mia finestra dalla parte di Oriente, onde pregare Iddio, e raccomandargli di ritrarre la sua mano dalla testa di Giacobbe e di far cessare la cattività di Sionne. La luce de’ cieli non penetra più negli occhi miei, e la voce dell’uomo è divenuta una voce straniera al mio udito. Alcuna volta solamente ascolto le lamentazioni dei miei fratelli, che piangono sulle disgrazie d’Israello. Frattanto la corda argentina, non si è ancora disciolta nè ridotta in pezzi la tazza d’oro; e quantunque meno penetrante divenga il mio occhio, le mie forze non sono peranco abbattute.

Nel tempo che egli parlava io lo stava attentamente considerando, ed ammirai il suo aspetto maestoso, che mi offriva quasi il modello degli antichi patriarchi. Dopo una breve pausa proseguì. Hai tu mangiato? ti sei ristorato? alzati dunque e mi seguì. Discendemmo in quella direi quasi caverna, e mi accorsi che la lucerna