Pagina:Maturin - Melmoth, II, 1842.djvu/143

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tempo. Lo cercai dappertutto, e non posso immaginare ciò, che ne sia addivenuto.

Durante il surriferito discorso di Immalia lo straniero erasi appoggiato contro di un albero e la stava contemplando con una espressione indefinibile. Per la prima volta della sua vita lo sguardo di lui si atteggiava ad una specie di compassione. Cotesta sensazione però non durò lungo tempo in un cuore in cui essa era totalmente straniera, e la di lui espressione si cangiò ben tosto in uno sguardo parte ironico, parte diabolico, che Immalia non poteva comprendere. Voi dunque siete qui soletta, le disse lo straniero, dopo la partenza del vostro compagno, avete ritrovato nessun altro amico? — Oh, sì, ho un amico di gran lunga più bello dell’altro; ma questo non parla. Esso abita sotto le acque. Io lo abbraccio ed esso mi contraccambia le sue carezze; la sua bocca però è tanto, tanto fredda! E poi quando l’abbraccio si direbbe che egli danza e la sua bellezza si suddi-