Pagina:Maturin - Melmoth, II, 1842.djvu/161

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accresceva il pallore del volto. Immalia, l’intelligenza della quale era aperta e pronta, e la quale simpatizzava con tutte le sensazioni che vedeva, lo abbandonò celeremente ad un tratto, e dopo un breve istante ritornò tenendo in mano una foglia di banano, con cui gli rasciugò le gocciole del sudore che calavano dalla fronte scolorata di lui: quindi essendoglisi assisa ai piedi nell’atteggiamento di un’avida e profonda attenzione ripetè, una religione? e che significa questa parola religione! sarebbe questo un nuovo pensiero? — È la conoscenza di un Ente superiore a tutti i mondi ed ai loro abitanti, poichè è Desso che li ha tutti creati, e li deve tutti giudicare; di un Ente, che noi non possiamo vedere, ma nella sovrana possanza del quale dobbiamo credere, quantunque Egli sia invisibile; di un Ente che è presente per tutto, senza che si vegga in nessun luogo; che agisce sempre, quantunque non sia mai in movimento, che ascolta tutto, e non fa mai ascoltare la sua voce.