Pagina:Maturin - Melmoth, II, 1842.djvu/162

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Immalia lo interruppe con una specie di smarrimento dicendogli: Fermate! troppi pensieri in una volta mi ucciderebbero: lasciatemi riposare un momento: ho veduto la pioggia, che cadeva per rinfrescare i rosai ed abbatterli a terra. E dopo uno sforzo penoso, come per richiamare una lontana rimembranza, aggiunse: La voce de’ sogni mi ha detto qualche volta alcuna cosa di questo genere prima che io nascessi; ma è tanto tempo!.... Qualche volta ho avuti in me de’ pensieri, che rassomigliavano a questa voce. Mi sembrava di amar troppo le cose, che mi attorniavano e che avrei dovuto amare cose ben lontane da me; de’ fiori che non appassissero ed un sole che non tramontasse giammai. Dopo tali pensieri avrei voluto innalzarmi in aria come un augello, ma non aveva nessuno che m’indicasse il cammino.

Egli è giusto, riprese a dire lo straniero, non solamente di aver de’ pensieri intorno a questo Ente, ma ancora di esprimerli con degli atti esteriori. Gli abitanti di cotesto mondo,