Pagina:Maturin - Melmoth, II, 1842.djvu/174

Da Wikisource.

165

gnanza invincibile per ogni sorta di religione; perchè tutte le erano dipinte con colori tali, che non le offrivano, se non un ributtante quadro di sangue e di crudeltà, e che col rovesciare tutti i principii della natura troncava affatto i legami del cuore. Ella si gettò per terra e gridò: No, non vi è Dio, se non ve ne ha un altro dissimile a questi; quindi rialzandosi per gettare un’altra volta lo sguardo su ciò, che aveva veduto, nella speranza che non fosse illusione, ella scoprì un altro piccolo edifizio oscuro, cui facevano ombra alcuni palmizii, e sopra del quale scorgevasi una croce. Maravigliata della semplicità della sua apparenza, ugualmente che del piccol numero e dell’esteriore pacifico di quelli che vi si avvicinavano, disse che quella era senza dubbio un’altra religione, e ne dimandò il nome ed i riti. Lo straniero che aveva fatto quanto aveva potuto per impedire che ella scorgesse quel tempio modesto dimostrò una tal quale inquietudine per la scoperta, che ella aveva fatta, ed una ripuguanza mag-