Pagina:Maturin - Melmoth, II, 1842.djvu/180

Da Wikisource.

171

mari; perciocchè la illimitata intelligenza d’Immalia, recentemente risvegliata, sentiva quel bisogno di espressioni, che un sentimento profondo imprime allo spirito meglio culto, e che in lei era aumentato ad un tempo e dalla sua innocenza e dalla sua ignoranza estrema. Per quello che riguarda lo straniero, egli aveva forse delle ragioni più forti da starsene in silenzio. Cotesto silenzio nulladimeno veniva alle volte interrotto; non passava vascello, anco in lontananza, che non porgesse materia ad Immalia di fare una interrogazione, ed allo straniero di dare una risposta, quantunque breve, evasiva. Le cognizioni di lui erano ciò non pertanto immense, e dai più piccoli canotti degli Indiani agli enormi e mal diretti navigli de’ Raiac, ovvero ai rapidi vascelli degli Europei, i quali, come altrettante divinità dell’Oceano, venivano ad apportare la fertilità, la scienza, le scoperte delle arti ed i benefizii della civilizzazione dappertutto ove gettavano l’ancora, avrebbe tutti quanti a lei potuto descri-