Pagina:Maturin - Melmoth, II, 1842.djvu/216

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se vi manca la forza di resistere ai movimenti del vostro cuore permettetemi almeno d’indicarvi un oggetto di me più convenevole. Amate, soggiunse, tendendo le braccia verso il firmamento tinto di un color livido e rossastro, amate la tempesta in tutta la sua distruggitrice; unitevi con quei rapidi e perigliosi viaggiatori dell’aria, col fulmine, che ne squarcia il seno, col tuono, che li sommuove! Cercate un tutelare ricovero sotto coteste folte nubi, dentro coteste informi montagne che riposano nel vacuo. Cercate per compagno, per amante tutto ciò che la natura ha di più terribile, supplicateli che vogliano ridurvi in polvere, perite nei loro crudeli amplessi, e sarete più felice; sì più felice, che se aveste vissuto nel mio. Ma che dissi vissuto? Oh! chi può continuare a vivere dopo di essersi a me dedicato? Ascoltatemi, Immalia, ascoltatemi. Nel mentre che così le parlava strinse le mani di lei nelle sue; i suoi occhi fissi sopra di lei brillavano di uno splendore più vivo dell’ordinario, in