Pagina:Maturin - Melmoth, II, 1842.djvu/217

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tanto che un nuovo entusiasmo sembrava comunicare un moto inusitato a tutta la sua persona. Se volete esser mia, soggiunse dipoi, bisogna che ciò sia in mezzo ad una scena simile a questa, in seno delle fiamme e delle tenebre, dell’odio e della disperazione, in mezzo....

La sua voce non proferì più, che un grido diabolico di rabbia e di orrore; egli stendeva le braccia quasi volesse lottare contro qualche oggetto, che gli rappresentava la sua immaginazione, e si mosse dal luogo dove era con Immalia; questa trovandosi senza appoggio gli cadde ai piedi. La voce di lei era soffocata dal terrore, ma nulladimeno conservava per lui quell’attaccamento perfetto, che il cuore di una donna sa soltanto provare, ed alle sue terribili interrogazioni non rispondeva che con queste parole: Ancor voi sarete là? — Sì ancor io deggio esser là, e per sempre! E vorreste voi, osereste voi esserci in mia compagnia? Una selvaggia ed orribile energia dava alla voce di lui una forza straordinaria,