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Pagina:Maturin - Melmoth, II, 1842.djvu/242

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do per un momento gli occhi dal telaio, ove ricamava, e lasciandoveli tosto ricadere. Ci sarebbe la leggenda di quei santi polacchi, nati come voi in una terra di tenebre... si chiamavano... reverendo padre, ne ho dimenticato il nome. Scacco al re, disse il padre Giuseppe non ponendo mente alla interrogazione di donna Chiara. Voi non pensate che a coltivar qualche fiore, a suonare il liuto o a guardar la luna continuava don Fernando incollerito pel suo avversario, e molto più bel silenzio di donna Isidora.

Ella fa grandi elemosine e molte opere caritatevoli, soggiunse il buon ecclesiastico; ultimamente fui chiamato per recarmi in una miserabile capanna non lontana dal vostro castello, donna Chiara, per visitare un infelice, che moriva sulla paglia. Io non faceva, che adempiere il mio dovere; ma la vostra figlia vi era arrivata prima di me. Ella vi si era recata senza che vi fosse stata chiamata, e la sentii proferire le consolazioni le più tenere, le più eloquenti.. che, per parentesi, ella aveva tratte