Pagina:Maturin - Melmoth, II, 1842.djvu/244

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grido, che sparse l’allarme in tutta la sala; tutti accorsero in aiuto di lei, e di soprappiù sopraggiunsero quattro cameriere e due paggi. Donna Isidora non aveva già perduta la conoscenza; accorgevasi benissimo di essere in mezzo a tutti loro, pallida come la morte; senza poter parlare girava lo sguardo sopra il gruppo che la circondava, e non distingueva verun individuo. Ciò non ostante ella conservava quella presenza di spirito (che non abbondona giammai una donna quando si tratta di custodire il suo segreto) e non accennava nè col dito nè coll’occhio la finestra, alla quale erasi presentato l’oggetto del suo improvviso terrore. Pressata da un numero infinito d’interrogazioni, dessa sembrava incapace a rispondere, e ricusando ogni assistenza si appoggiò al parapetto per sorreggersi.

Donna Chiara si avanzỏ con un passo misurato per presentare alla figlia una boccettina di essenza, che portava sempre presso di sè, quando una delle cameriere, che conosceva