Pagina:Maturin - Melmoth, II, 1842.djvu/247

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gine, ma con pensieri ben differenti. La sua esistenza che consisteva in un contrasto perpetuo tra gli oggetti presenti e le rimembranze del passato, la differenza tra quello che vedeva e quello che sentiva nel suo interno, tra la vita piena di sensazioni, che le offriva la sua memoria, e quella troppo monotona che viveva presentemente; tutto ciò riunito insieme sorpassava le forze di un cuore traboccante di sensibilità e che da nessuno era diretto, e di un intelletto renduto stupido da delle vicissitudini, alle quali neppure uno spirito più forte del suo avrebbe potuto resistere.

Dopo aver ella recitato le consuete preghiere, che indirizzava giornalmente alla madre del Salvadore, sentì un pressante bisogno di sfogare il suo cuore avanti di lei e cominciò a raccomandarsele con delle parole che le venivan dettate da’ suoi proprii sentimenti; creatura amabile e celeste esclamò inginocchiandosi avanti alla sacra immagine, voi che sola non avete cessato di sorridermi dopo il mio arrivo in questa terra cristiana; voi la