Pagina:Maturin - Melmoth, II, 1842.djvu/270

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di cui sarete ricolma quando udirete quegli accenti ripetuti dal torrente di dieci mila flutti di fuoco, che vanno a frangere contro de’ macigni, ai quali la disperazione eterna ha fatto acquistare la durezza dell’adamante! Vantano l’armonia delle sfere i filosofi! voi pensate piuttosto a quella di codesti orbi viventi, che eternamente si aggirano intorno al loro asse di fuoco, e cantando eternamente nel tempo che ardono, come que’ cristiani vostri fratelli, i quali servivano ad illuminare i giardini di Nerone nel corso di una notte, che egli passava in conviti ed in feste. — Voi mi fate tremare! Tremare, perchè vi parlo di fuoco? che vile timidezza! Vi aveva promesso, che quando foste arrivata ai nuovi vostri dominii, ivi trovereste tutto ciò, che si può immaginare di più grande, di più magnifico, di più splendido, di più voluttuoso: un letto di rose ed un desco di fuoco. — Ed è a cotesta dimora che voi m’invitate? — Sì; venite, e siate mia. Già migliaia di voci vi chiamano: ascoltatele ed obbedite al