Pagina:Maturin - Melmoth, II, 1842.djvu/283

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ma per sè medesima andava di pari passo con l’attaccamento per lui. La sua passione divenne il suo orgoglio, e quando lo spirito di lei cominciò ad estendersi, ella immaginò, che quest’uomo fiero e sì bizzarro veggendo l’ammirazione che ella ispirava per la sua amabilità, i suoi talenti, le sue ricchezze, terminerebbe con l’umiliarsi avanti di lei o almeno riconoscerebbe il potere di quei talenti che ella aveva avuta tanta pena ad acquistare dopo il suo involontario ingresso nella società europea.

Dessa aveva nudrita in sè medesima cotesta speranza nel principio delle visite dello straniero, ma per quanto innocente e lusinghiera fosse per l’oggetto al quale si dirigeva la speranza di lei rimase delusa. Per Melmoth non vi era realmente nulla di nuovo sotto il sole. Le conoscenze erano per lui un peso; egli non aveva nulla da apprendere da chicchessia; i talenti erano bagatelle senza valore; la beltà un fiore, che egli contemplava con disprezzo e che appassiva al più leggiero tocco di lui.