Pagina:Maturin - Melmoth, II, 1842.djvu/35

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potuta una maggiore. Egli tradì i suoi sentimenti con la violenza delle esclamazioni, e profittando di un silenzio, che io non aveva nè la forza nè il desiderio di rompere, continuò per più d’un quarto d’ora a vomitare le più orribili bestemmie, che io avessi sentito pronunziare. Il poco che potei comprendere da’ suoi empii discorsi fu, che egli non avendo speranza di ottanere da Dio il perdono delle sue scelleraggini e non avendo neppure la volontà d’implorarlo, confidava di poter rendere meno orribili le sue pene nell’altra vita col trascinare altri individui a commetter delitti, che avessero in certo modo pareggiati i suoi.

Nudrito da una tale speranza, mi disse egli alla fine, io finsi di concorrere nel piano che vostro fratello aveva immaginato..... A queste parole la mia attenzione si risvegliò, sentii che il suo discorso andava acquistando un grado d’interesse, che non aveva avuto finora; egli continuò, ma vostro zio era istruito di tutte le minute particolarità di mano in mano